Un resoconto dell'assemblea del Carmine e dintorni, 30 ottobre 2011


Ancora una tappa del nostro viaggio tra i cittadini con fermata, domenica 30 ottobre, presso il Carmine, quartiere nato circa 25 anni fa, privo di servizi e con ampi spazi inutilizzati.

L’incontro, tenutosi presso la sede del comitato locale e introdotto da Giovanni Demartis, membro del comitato, è proseguito con una serie di interventi dei residenti che hanno tenuto ad esprimere la propria soddisfazione per poter discutere dei disagi di chi vive in quel quartiere, alla presenza di un uditorio disposto ad ascoltare.

Il completo abbandono da parte dell’Amministrazione comunale, la presenza di discariche abusive, anche di materiale pericoloso come l’eternit, per mancanza di senso civico da parte dei cittadini e di controllo da parte dell’Amministrazione, l’assenza di illuminazione stradale, la viabilità poco funzionale con mancanza della segnaletica orizzontale e verticale, la scarsa pulizia degli spazi comuni anche per la scorrettezza di chi vi abita, la mancanza di manutenzione ordinaria come la potatura degli alberi, la raccolta delle foglie, la pulizia dei tombini, sono i principali problemi emersi.

Nella sintesi finale Paola Correddu, a nome dei garanti, ha evidenziato che nella compromissione della qualità di vita del quartiere, ci sono livelli diversi di responsabilità: c’è una responsabilità legata al senso di civiltà e di educazione dei cittadini che vi abitano o che sono lì solo di passaggio; e c’è una responsabilità attribuibile a chi amministra la città.

Il senso civico matura dentro le persone solo quando si raggiunge la convinzione che la stessa cura, le stesse attenzioni, la stessa pulizia che si dedicano alla propria casa vadano anche rivolte al proprio quartiere, alla propria città, vissuti quindi non come luoghi estranei, ma come luoghi che ci appartengono, da difendere da chi non ne ha rispetto, con una rete di controllo sociale che deve fungere da dissuasore anche per chi ha meno a cuore l’osservanza delle regole.

Senso civico come senso di responsabilità che ci aiuta a riappropriarci degli spazi comuni, a viverli come spazi da condividere con gli altri. Agendo in prima persona e non solo con le lamentele, ciascuno cittadino, residente e non, può fare la sua parte per rendere il quartiere del Carmine una periferia gradevole, vissuta, per ricostruire pazientemente quell’equilibrio all'interno della comunità, che vince la diffidenza e accresce la fiducia e la solidarietà.

Ma anche l’Amministrazione in tutto questo deve fare la sua parte. E lo fa quando è presente e disposta ad ascoltare e trovare soluzioni, quando è giusta ed equa, quando da a tutti i cittadini le stesse opportunità, sia che abitino in periferia o al centro della città, quando offre i servizi dovuti spontaneamente e non solo a seguito di proteste, quando svolge un’azione educativa nei confronti dei cittadini, un’azione capace di potenziare, accrescere quel senso civico collettivo tale da rendere il Carmine un quartiere accogliente per i suoi residenti e per i suoi visitatori.

Alcune immagini dall’incontro, che possono essere liberamente utilizzata e diffuse dai media e da chiunque, sono disponibili online.

Lunedì 7 novembre la discussione pubblica “per un buon governo e per un governo diverso” sarà a Sant'Agostino, alle ore 18.30 presso la Parrocchia SS. Nome di Gesù, Via Satta 122

Sarà l’occasione per ascoltare i cittadini di quel quartiere e delle zone vicine. Dopo la breve introduzione di Luca Pais, tre minuti a testa, uguali per tutti.

Posta un commento