Un resoconto dell'Assemblea di Maristella, 27 Novembre 2011

Il percorso di discussione pubblica avviato dal Buon Governo Alghero il 28 ottobre nel Centro Storico, si conclude nella borgata di Maristella, con l’incontro del 27 novembre presso i locali dell’ex scuola materna. Quella di Maristella è una comunità di 420 abitanti che divengono quattro volte tanto d’estate, fra alberghi e seconde case (comprese quelle dell’istmo di Porto Conte).

In una sala affollata da cittadini e cittadine molto determinati e appassionati nel rivendicare le proprie istanze, prende la parola Tonina Desogos che sottolinea, con amarezza, il fatto che le forze politiche raggiungano le borgate solo quando si è in campagna elettorale.

Fatta questa premessa, si sofferma sulla questione TARSU: all’aumento del 33% subito da tutti gli Algheresi, nelle borgate si è abbattuto un ulteriore incremento conseguente alla eliminazione dell’abbattimento del 40% della tassa, previsto dal precedente regolamento, per chi abita in sede extraurbana e non usufruisce della stessa quantità e qualità dei servizi di cui usufruiscono gli abitanti del centro urbano. Ci sono pervenute cartelle da capogiro, dice, che abbiamo dovuto pagare per non incorrere nelle sanzioni.

Un altro problema, continua, riguarda le previsioni del Puc, che pongono molti vincoli per la costruzione di unità abitative private a favore di complessi turistici di tipo alberghiero. Questo decreterebbe la morte della borgata che verrebbe trasformata in dormitorio per i turisti e solo nel periodo estivo. Abbiamo subito nell’arco di questi anni la chiusura di scuole e servizi a causa del calo demografico che, in parte, è da attribuire all’impossibilita di costruire delle abitazioni per le giovani coppie.

E’ importante per tutto il territorio il rilancio turistico e produttivo della borgata, con avvio di piccole attività imprenditoriali in campo agrituristico, che sarebbero utili anche in un’area parco. Ivan Blecic, a proposito del problema casa, ritiene giusto garantire il diritto di tutti ad avere una casa imponendo però regole che evitino qualsiasi forma di speculazione.

Si possono trovare soluzioni diverse in questo senso. Una potrebbe essere quella di impedire, a chi ha costruito, magari con agevolazioni, una casa per il proprio figlio, di rivenderla qualche mese dopo ai turisti, a prezzi triplicati. Nel caso si voglia rivendere, dovrebbe essere il Comune ad avere diritto di prelazione e ad acquistare a prezzi sociali. Gianfranca Pirisi pone l’accento sulla necessità di incentivare le costruzioni per garantire un incentivo demografico. Questo però deve avvenire senza speculazioni e consentendo ai residenti di usufruire di adeguate linee fognarie e per la distribuzione dell’acqua per uso abitativo.

Spesso le tubature vanno incontro a rottura, dice Gianna Ansiosa e, dopo la riparazione, l’acqua potabile è fangosa e noi dobbiamo pagarla anche se non possiamo utilizzarla. Siamo davvero esasperati e stanchi per progetti mai approvati.

Un altro problema è quello dell’abusivismo come è il caso della recente occupazione da parte dei Rom del centro sociale. Questo crea molta insofferenza nei residenti.

Antonio Pirisi parla del problema dell’isolamento delle borgate, dei collegamenti con Alghero che si sono fermati a Fertilia, escludendo S.M.La Palma e Maristella, impedendo ai residenti delle borgate, anch’essi cittadini di Alghero, di spostarsi agevolmente. E’ stato chiesto al Comune un ampliamento delle linee ma ci è stato risposto che non è possibile perché si dovrebbe percorrere un tratto di strada statale su cui il Comune non ha competenza. Questioni di attribuzioni e spartizioni di competenze che ricadono negativamente sulle persone ledendone i propri diritti.

Nelle borgate, aggiunge ancora Pirisi, non arriva l’informazione, non arrivano i giornali a diffusione locale, non arrivano le pagine utili. Insomma ci lasciano in uno stato di abbandono anche comunicativo. Di recente è stata fatte una selezione per 15 posti di guardia parco e i nostri giovani non hanno potuto parteciparvi perché non sapevano niente.

Quella della trasparenza dell’Amministrazione, della adeguata pubblicizzazione dei bandi e delle selezioni e un problema serio di cui speriamo si faccia carico il prossimo governo della città, in modo da dare a tutti i cittadini le stesse opportunità

Aldo Rismondo pone l’accento sulla questione parco, vissuto come un problema, e che in tutti questi anni non ha prodotto nulla sotto il profilo dello sviluppo economico. Avevamo previsto che la sua istituzione avrebbe avuto conseguenze solo negative, con numerosi danni subiti e mai risarciti. Elena Riva contrappone altre realtà dove è stato istituito un parco, vedi il Parco dell’Abruzzo o quello dell’Aspromonte, che producono ricchezza e garantiscono un alto reddito per la popolazione.

Il parco, dice Arnaldo 'Bibo' Cecchini, non è un museo ma un corpo vivente, che deve permettere al proprio interno attività sostenibili sul piano economico ed ambientale. La sostenibilità ambientale non può e non deve essere contrapposta allo sviluppo economico. E’ possibile far convivere interessi diversi, anche se non è facile, partendo dalla partecipazione, dall’ascolto, dalla condivisione, dal confronto. Evidentemente, prosegue, tutto ciò in questi anni è mancato e lo si percepisce dalla tensione dei presenti a questo incontro .

A proposito di parco, dice Tore Scala, la Giunta Sechi ha guidato quel percorso, ma molti hanno cavalcato in negativo questa questione e l’hanno strumentalizzata in termini politici attraverso una falsa comunicazione.
E’ possibile una convivenza positiva tra parco e borgata.

Questo rapporto positivo, aggiunge Valdo Di Nolfo, può esserci a patto di una buona gestione del parco stesso. Non è il nostro caso, poiché già la legge istitutiva è una vera porcheria, e lo è ancor di più il fatto che l’assemblea del parco coincida con il Consiglio Comunale, risentendo degli scontri politici. Il parco in questo modo non sarà mai un portatore di reddito ma un freno a mano. I finanziamenti destinati al parco se ne vanno per l’80% in stipendi.

Nelle conclusioni Paola Correddu, a nome dei garanti, sottolinea la necessità di rincominciare ad utilizzare il “noi” nel senso che solo se ci impegniamo tutti, si può diventare una forza capace di modificare scelte e comportamenti, di dare un nuovo corso al modo di fare politica. Il ruolo dei cittadini non termina nell’urna elettorale, ma li ha inizio, proseguendo con l’azione di controllo continuo sull’operato di chi abbiamo delegato a rappresentarci.

Chiedere più trasparenza all’Amministrazione è un diritto: è giusto che ciascun cittadino conosca bandi, selezioni proposte dal Comune che dovrebbero avere la più larga diffusione dal punto di vista della informazione. Spesso il silenzio è voluto perché i bandi sono preconfezionati con indicazione di requisiti che rispecchiano le caratteristiche della persona o delle persone che si vuole favorire.
E questa è una cattiva abitudine che si spera venga bandita dalla nuova amministrazione.

E’ necessario, prosegue la garante, lottare contro qualsiasi forma di clientelismo, che ormai da decenni tiene imbrigliata la città. Non si può chiedere per favore quello che ci spetta per diritto, rimanendo a vita vittime di un ricatto che ci costringe a regalare il nostro voto, privati della libertà di darlo a chi riteniamo ci possa rappresentare meglio. In questo modo ci viene tolta la libertà di scegliere.

Alcune immagini dall’incontro, che possono essere liberamente utilizzata e diffuse dai media e da chiunque, sono disponibili online.


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